COMUNICATO STAMPA

Firenze, 9 giugno 2016

TAV e grandi opere, i problemi fiorentini nel quadro delle grandi opere. Un incontro a Firenze

Il giorno 8 giugno si è tenuto un incontro pubblico sul tema delle grandi opere inutili che ha visto un approfondimento sulle normative entrate in vigore negli ultimi tempi e ha fatto il punto sulla situazione fiorentina. L'iniziativa, tenutasi al Parterre, era stata organizzata dalla Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Comitato No Tunnel TAV, PerUnaltracittà.
L'ingegner Ivan Cicconi ha valutato come il nuovo “Codice dei Contratti” (chiamato comunemente Codice degli Appalti) abbia sì adattato la normativa sulle “concessioni” a quella europea, ma ha introdotto nuove forme contrattuali come la “locazione finanziaria immobiliare” e il “contratto di disponibilità” che hanno reintrodotto le anomalie che si volevano evitare: enormi benefici a favore delle grandi imprese e i costi completamente a carico del pubblico; è stata sciaguratamente confermata anche la figura del “general contractor” che ha consentito il costo astronomico delle linee TAV italiane (5 volte quelle francesi). Le nuove normative insomma non saranno in grado di creare un vero cambiamento nel mondo delle grandi opere dove corruzione, illegittimità e infiltrazioni mafiose saranno favorite dalle stesse normative.
Il professor Alberto Ziparo ha ricordato le troppe illegittimità che ancora pesano sul progetto TAV fiorentino e di cui le istituzioni locali e nazionali non sembrano tener conto. Anche il presidente dell'ANAC, Raffaele Cantone, definì il progetto fiorentino “una vicenda che non fa onore all'Italia”, ma tutto questo è stato totalmente ignorato; addirittura la politica locale ha cominciato a farneticare di far passare i treni regionali sulla linea AV smentendo clamorosamente oltre un decennio di ottusi dogmi trasportistici, confermando che, se non si hanno ancora le idee chiare su cosa sia e a cosa serva il Passante, l'utilità di questi lavori è nulla.
La mancanza di VIA sulla stazione AV, su cui nessuno ha il coraggio di intervenire, dà il senso dell'illegittimità e della confusione che regna su questo progetto.
La vicenda delle terre di scavo che, se andranno davvero a Santa Barbara, sarà solo grazie ad una normativa creata ad hoc e in conflitto con le normative europee; l'allora ministro dell'ambiente del governo Letta, Andrea Orlando, nel 2013 venne a Firenze per incontrare i magistrati e capire cosa non andava promettendo interventi adeguati; l'attuale governo ha però riconfermato e reso ancora più farraginose le normative che preoccupavano. La gestione delle terre, di cui si prevede un campionamento per lotti, si dimostra estremamente complicata, suscettibile di illeciti e soprattutto comporterà un aumento dei costi; fatto questo tanto caro ai costruttori.
La fragilità del sottosuolo di Firenze è emersa con forza per la semplice rottura di un tubo dell'acquedotto; realizzare due gallerie di 7 km nel ventre antico della città, con un progetto così lacunoso, a cosa potrebbe portarci? Nessuno se lo vuol chiedere? Su questo cfr http://www.perunaltracitta.org/2016/05/30/dopo-voragine-interessi-acqua-di-firenze-dossier-perunaltracitta/
L'impatto sulla falda, certificato dalla stessa ARPAT, non è risolto e difficilmente lo sarà con la presenza di paratie sotterranee profonde oltre 40 metri. Dei rischi di questo fatto nessuno parla.
I rischi di cedimento che sono pericolosamente sottostimati secondo la letteratura scientifica esistente sono, anche questi, ignorati. Il fatto che a scavare dovrebbe essere una sola fresa invece che due, che questo fatto comporti danni in superficie maggiori del 50% è dolosamente ignorato.
Presto sentiremo qualcuno dire senza pudore che bisognerà fare “presto e bene”; nessuna vergogna dopo quasi 20 anni di un progetto impossibile che probabilmente resterà un mostro incompiuto nel cuore di Firenze.

Rete dei Comitati in Difesa del Territorio
Comitato No Tunnel TAV
PerUnaltracittà

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